XXII Festa diocesana della divina misericordia
Come dopo un lungo temporale, l’arcobaleno che si staglia nel cielo dona la speranza che il tempo possa migliorare, così il ritrovarci insieme per celebrare la Misericordia di Dio ci ha donato la speranza di poter lasciare alle spalle la pandemia di questi anni. Domenica 24 aprile, il nostro Arcivescovo ha presieduto la XXII Festa diocesana della divina misericordia alla presenza dei numerosi fedeli che vincendo paure e difficoltà ha voluto testimoniare la fiducia nell’infinita misericordia di Dio. Il pellegrinare in Cattedrale del popolo della misericordia, come mons. Pierro amava definirlo, è una forte testimonianza di Chiesa in uscita che,superando privatizzazioni e clichè, si mostra riunita – sacerdoti e fedeli – con il proprio arcivescovo, realizzando un piccolo giubileo diocesano che, attraverso la comunione e la riconciliazione, manifesta al mondo che ci circonda una Chiesa unita e viva. È stato emozionante rivedere i gruppi di fedeli, provenienti dalla diocesi, entrare in Cattedrale con il proprio stendardo, prendere posto e raggiungere i sacerdoti presenti per confessarsi per ‘indulgenza plenaria. Visto il conflitto scoppiato in Europa, l’associazione Dives in Misericordia ha invitatola comunità ucraina e la comunità polacca per invocare insieme lapace presso la Misericordia di Dio e,perché tutti partecipassero, è stato preparato un sussidio liturgico con i testi in lingua italiana, ucraina e polacca. Quest’anno l’adorazione eucaristica è stata guidata dalle meditazioni di don Vincenzo Ruggiero parroco di Buccino come sempre accompagnata dal Coro diocesano sempre puntualmente presente. Il nostro arcivescovo,mons. Andrea Bellandi, nella sua omelia, ha raccolto ogni significato della celebrazione sottolineando come la misericordia di Dio rappresentil’unico limite al male del mondo e, quindi, il perché San Giovanni Paolo II ha voluto istituirne la Festa come chiesto da Gesù a Santa Faustina. Mentre, l’assistente spirituale dell’associazione ha ricordato che l’invito di Papa Francesco alla “misericordia come fine di ogni cammino spirituale” e quello di Giovanni paolo II che definisce il messaggio della misericordia “il midollo dell’ethos evangelico” fanno della Divina Misericordia parte ineludibile di un vero cammino sinodaleperché si caratterizza proprio per “il camminare insieme nel Suo amore”.
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