Articoli – Agire

In Cattedrale per la Divina Misericordia

 

Sono giunti da Napoli, Ostuni e Brindisi, oltre che dall’intera provincia di Salerno, i fedeli appartenenti all’associazione “Dives in misericordia”, grazie anche alla disponibilità del Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, che ha concesso l’uso del Trincerone per dare ai pullman in arrivo la possibilità di avere un’area di sosta. La scorsa domenica, la seconda dopo Pasqua, nella Cattedrale di Salerno si è svolta la nona celebrazione diocesana della Festa della Divina Misericordia. Istituita nel 2000 dall’allora Papa Giovanni Paolo II, è oggi una forma di devozione molto diffusa. Gesù parlò per la prima volta del desiderio di istituire questa festa a suor Faustina Kowalska nel 1931 i cui diari hanno convertito tanti per la forza della sua testimonianza “…a cosa può giovarmi il favore del cuore degli altri quando non possiedo nel mio intimo Iddio?”, scrive suor Faustina nel suo diario. La celebrazione si è aperta con un saluto da parte del presidente dell’associazione “Dives in Misericordia”, Romina Rizzo: “Si è apostoli della Misericordia solo se si è fedeli a Cristo che ha detto: Da come vi vorrete bene sapranno che siete miei discepoli”. La presidente ha poi ringraziato l’arcivescovo di Salerno Gerardo Pierro che, in comunione con il Pontefice, ha compreso la ricchezza di questa festa ed è stato lungimirante nel suo impegno, tant’è che l’anno scorso si è svolto il primo Congresso Mondiale sulla Misericordia. Il Duomo di Salerno era gremito di fedeli e monsignor Pierro ha ricordato che: “Noi tutti siamo il popolo della Misericordia perché abbiamo avuto il dono del battesimo e l’effusione dello Spirito Santo che è su di noi per farci comprendere l’amore che il Signore ha nei nostri confronti”.

Il presule ha poi ringraziato a sua volta l’associazione per la genuina testimonianza di fede. “La Misericordia coinvolge tutti perché Cristo è venuto per tutti. La misericordia è un impegno – ha rimarcato monsignor Pierro- e va portata nella vita sociale e familiare perché senza di essa non c’è futuro. Se Giuda avesse avuto visione della misericordia di Dio non si sarebbe impiccato”. Si rende testimonianza della Misericordia in un unico modo: avendo fiducia nell’amore di Dio e perdonando i nostri fratelli. A tal proposito l’arcivescovo ha ricordato la lettura del Vangelo in cui il padrone rimette il debito al servo, ma questi poi non rimise il debito al suo servo e venne punito dal padrone: “Se il Signore ha misericordia per noi, noi dobbiamo avere misericordia per gli altri”. In segno di solidarietà le offerte raccolte durante la celebrazione sono state devolute alle vittime del terremoto dell’Abruzzo. Per la prima volta la celebrazione è stata accompagnata dalla Corale Polifonica “Sacro Cuore di Gesù” di Bellizzi diretta dal Maestro Giovanni Moscariello.

 

Annachiara Fasulo

Tratto da Agire 26 Aprile 2009

 

  

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Una grande spiritualità

 

Non vi era ombra ma solo una grande luce che si diffondeva dalle enormi vetrate nella cattedrale domenica scorsa, ma anche sui volti dei presenti, così come si addice nei momenti della celebrazione dell’amore di Dio. Non un posto vuoto per la celebrazione della Divina Misericordia, voluto da Gesù stesso, com’è riportato nei diari di Santa Faustina, la suora polacca alla quale Gesù ha affidato il suo messaggio d’amore. Nel duomo di Salerno aleggiava un’atmosfera ricca di profumi di fiori, i canti dei fedeli risuonavano e si diffondevano nell’aria impregnata di incenso, innumerevoli i ceri accesi, intorno risuonavano le preghiere dei fedeli giunti da moltissimi paesi della Provincia e anche dalla Puglia. Tutto aveva il sapore della vittoria dell’amore di Dio sulla morte e sul peccato e del ringraziamento dei suoi figli per la misericordia del Padre che non conosce tempo. La messa è stata celebrata dall’Arcivescovo Gerardo Pierro, il quale nella sua omelia ha ringraziato l’Associazione “Dives in Misericordia” che opera per la conoscenza e la diffusione della Divina Misericordia. All’inizio della messa il presidente dell’associazione ne ha illustrato gli scopi e le finalità. Come Giovanni Paolo diceva, essa non è altro che Dio stesso , il mistero di Dio si concentra nella sua misericordia. La via per raggiungere il suo cuore non è difficile, basta lasciarsi trasportare dalla corrente del suo amore paterno. Il rosario recitato dai numerosi devoti ne è la testimonianza: su ogni grano il fedele si affida per così dire, alla dolorosa passione di Gesù, attraverso la quale Egli riscatta l’umanità. Ciò che colpisce è la coralità delle preghiere dei fedeli, la loro partecipazione in massa rispecchia anche il contenuto del brano degli Atti degli Apostoli: tutto era condiviso nelle prime comunità cristiane, ogni cosa era messa a disposizione di tutti secondo il bisogno. Quindi un amore reciproco a testimonianza della volontà di Dio e del suo messaggio di amarsi l’un l’altro come Lui aveva fatto durante la sua vita terrena. Lo stile dell’apostolato della Divina Misericordia è lo stile di Gesù. La condivisione, quindi, è un altro requisito essenziale dell’apostolato della Divina Misericordia, non solo di preghiera, ma di azione a favore degli altri. Fare conoscere ciò che Dio ci dona e condividerlo per sollevare coloro che si trovano nel bisogno, nella difficoltà, nei momenti di amarezza che la vita, immancabilmente, ci riserva. Ancora una volta Gesù ha voluto riunire le sue pecorelle, le centinaia e centinaia di persone presenti con i loro fazzoletti bianchi e rossi trasmettevano una grande emozione, sembrava di essere a quei grandi raduni che solo Gesù riusciva a provocare con i suoi messaggi. Stare insieme è stato bellissimo, un momento indimenticabile. La festa della Divina Misericordia che si celebra la seconda domenica di Pasqua, non è un evento di contrapposizione alla festa della Resurrezione, ma ne è la continuità, nella consapevolezza, che il nostro destino non è il nulla ma un futuro con Gesù, soprattutto nel suo amore. Santa Faustina ci ha insegnato com’è facile abbandonarsi al Signore. Non bisogna avere paura. Mettiamo il nostro cuore sul suo cuore, fino ad annullarci, e scopriremo una grande verità, quella che solo Lui ci permette di essere noi stessi, in un sentimento di libertà mai sperimentato, perché la sua misericordia è soprattutto ciò che non osiamo sperare.

 

Anna Senatore

Tratto da Agire 26 Aprile 2009

 

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LA DIVINA MISERICORDIA NELLA PIETA’POPOLARE

Le reliquie di Santa Faustina si espongono ogni cinque del mese nella cattedrale di Salerno.

Moltissimi i fedeli che seguono il suo messaggio.

 

“La mia misericordia è giunta alle anime attraverso il cuore divino ed umano di Gesù, come un raggio di sole attraverso un cristallo”. Queste parole, impregnate di amore, sono tratte dai diari di Santa Faustina, la santa polacca canonizzata da Giovanni Paolo II nel corso del suo pontificato. La Santa polacca è stata scelta da Dio, come afferma la Madonna, anch’ella presente nei diari della Santa, per parlare al mondo della misericordia del Salvatore e preparare gli uomini alla sua seconda venuta. Quello che emerge prepotentemente dagli scritti di Santa Faustina è l’amore inestinguibile di Dio per le sue creature, per il mondo. Egli tende, ancora una volta, la sua mano per la salvezza dei peccatori: “Oh, se i peccatori conoscessero la mia misericordia, non ne perirebbe un così gran numero! Dì alle anime peccatrici che non abbiano paura di avvicinarsi a Me; parla loro della mia grande misericordia.” Gesù invita, così, la Santa a pregare per le anime dei peccatori e le dice che quello che viviamo è un periodo di misericordia, quella misericordia spirituale che ha un merito molto maggiore dei beni materiali, per i quali le anime si affliggono per la loro mancanza per poter compiere il bene. Al contrario la misericordia di cui parla il Signore a Santa Faustina ha un merito molto maggiore perché per essa non occorre avere né l’autorizzazione, né il granaio, essa è accessibile a qualsiasi anima. Gesù afferma che al tempo della grazia in cui siamo immersi, seguirà quello della giustizia e della venuta di Dio. In quel tempo prima che giunga il giorno della giustizia si spegnerà ogni luce in cielo e ci sarà una grande oscurità sulla terra. Allora apparirà in cielo il segno della Croce e dai fori, dove furono inchiodati i piedi e le mani del Salvatore, usciranno grandi luci che per qualche tempo illumineranno la terra. Ancora  la Croce, quindi con il suo dinamismo è sempre tra noi, dopo due millenni nella sua ombra e luce, piantata più che mai nel cuore degli uomini. Punto di riferimento, quindi, come un faro che illumina ed ispira l’opera del Signore per parlare ancora una volta agli uomini. Questa volta attraverso una povera monaca umile, che Lui definisce la miseria stessa. L’avventura che vive Santa Faustina è eccezionale, ella è mediatrice tra il mondo e Dio, uno strumento di cui si serve il Signore. Così Egli le ordina di disegnare un quadro che rappresenta Gesù con il cuore squarciato dalla lancia. Dalle sue ferite scaturiscono due raggi, uno bianco e l’altro rosso, il pallido rappresenta l’acqua che giustifica le anime, il rosso il sangue versato che è la vita delle anime. Poi le suggerisce una preghiera simile al Santo Rosario, anche perché Dio è semplice nelle sue cose, concreto, a testimonianza che il cuore di Gesù e di Maria sono una cosa sola […]. I giorni di Santa Faustina, investita da una missione più grande di Lei e testimone della divina misericordia sono scanditi dai colloqui col divino, che nel suo grande amore per l’umanità dichiara di non voler punire gli uomini e che prima della giustizia manderà il giorno della misericordia. La sua bontà è insormontabile, insondabile nella sua immensità. Così Egli dichiara alla Santa che teme di scrivere troppo sulla bontà divina: “Figlia mia, anche se tu parlassi contemporaneamente tutte le lingue degli uomini e degli angeli non riusciresti a dire troppo, anzi gratificheresti solo in piccola parte la mia bontà.” Ma qual è il messaggio che Dio vuole dare agli uomini attraverso Santa Faustina? L’umanità è a un bivio. Sta mettendo se stessa nelle mani di satana. Siamo di fronte ad un mondo che sceglie se stesso come Dio e oscura Dio. Dio interviene con la sua misericordia per darci la speranza alla luce della fede. Gesù detta una preghiera a Santa Faustina da recitare alle tre del pomeriggio nell’ora della Sua morte e ci invita ad immergerci nel mare della sua misericordia. In quell’ora qualsiasi cosa si chiederà sarà esaudita purché rispondente alla sua volontà. La preghiera così recita, sui grani maggiori: “Eterno Padre ti offro il corpo, il sangue, l’anima e la divinità  del tuo dilettissimo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quello del mondo intero”. Su quelli minori: “Per la Sua dolorosa passione abbi misericordia di noi e del mondo intero”. Il pegno per la nostra salvezza che Cristo ha acquistato con la sua passione ritorna, così, in una preghiera, per il riscatto dai nostri peccati per donarci la vita eterna. La vicenda di Santa Faustina ci ricorda ancora che chi intendeva seppellire Cristo con la Croce nel buio delle menti, non si rendeva conto di costruire qualcosa che sarebbe rimasta nel cuore dell’uomo fino alla fine dei tempi. Quando ho conosciuto, per caso, il culto della Divina Misericordia ne sono rimasta affascinata, anche per la vicinanza dei tempi in cui è vissuta Santa Faustina. Ogni 5 del mese in una cappella attigua all’altare principale, nel Duomo di Salerno si celebra la Santa Misericordia e una reliquia di Santa Faustina viene esposta per il bacio dei fedeli. La domenica che segue la Pasqua, nello stesso Duomo, si riuniscono migliaia di persone per celebrare il giorno della misericordia, stabilito da Giovanni Paolo II e voluto da Gesù stesso nei suoi colloqui con Santa Faustina. I fazzoletti bianchi e rossi, simbolo dei raggi dell’immagine della misericordia, vengono agitati testimonianza dell’amore divino.

 

(Tratto da Agire 5 Aprile 2009

Anna Senatore)

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IL RISCATTO DELL’UOMO

L’infinita misericordia del Signore è la causa della nostra salvezza. Nelle sue visioni, Santa Faustina ricevette una nuova preghiera, il Rosario della Misericordia. Le sue reliquie nel Duomo di Salerno il 5 di ogni mese.

 

Dove c’era molto peccato lì abbondò la grazia. Potrebbe essere questa frase tratta dalle lettere di San Paolo per tentare di spiegare la misericordia di Dio, il suo continuo intervento nella vita degli uomini attraverso il suo amore e che trova in Santa Faustina una delle testimoni più tenaci. La Santa, connazionale di Papa Giovanni Paolo II, e, da Lui santificata nel corso del suo pontificato, racconta che in una delle sue molteplici visioni, il Signore le chiese di disegnare la Sua immagine e due raggi che scaturivano dal Suo costato ferito: un raggio bianco che rappresenta l’acqua che purifica le anime, un raggio rosso, il sangue che è la vita delle anime. Successivamente Santa Faustina ricevette una nuova preghiera, il Rosario della Misericordia da recitarsi alle ore 15.00 di ogni giorno, nell’ora della morte di Gesù. A coloro che reciteranno la preghiera Gesù ha promesso di esaudire le loro richieste, purché conformi alla sua volontà e la certezza della salvezza dall’inferno. Tutto questo ci riporta alla centralità della Croce, del sacrificio supremo di Dio che non si esaurisce nel tempo, ma, si perpetua nel futuro. I frutti della Croce appaiono, così, nell’istituzione del culto della misericordia come una garanzia di salvezza per coloro che l’accolgono. L’uomo non conoscerà dal momento del Golgota mai niente di simile. Nessun evento della storia dell’umanità sarà paragonabile a quello della passione di Cristo che riscatta con la sua vita tutta l’umanità. Il grande significato intrinseco della croce si trova, quindi, nell’amore di Dio, nella sua misericordia che tutto perdona e chiama a sé i suoi figli. La preghiera della misericordia trasmessa a Santa Faustina dallo stesso Maestro e che recita così: “Per la sua dolorosa passione abbi misericordia di noi e del mondo intero” è, quindi, quasi una formula, l’esatta combinazione per aprire il nostro cuore e far sì, che, attraverso l’amore di Dio espresso attraverso la Croce, possiamo salvare noi stessi. Si rinnova così, come accadde, di tempo in tempo, la nascita di un nuovo apostolato che ha in Santa Faustina il punto di riferimento. I raggi bianco e rosso che scaturiscono da Gesù, testimonianza del suo dolore supremo e che per i cristiani non conosce limiti temporali, costituiscono una sorta di trama ed ordito per la realizzazione del grande disegno divino che attraverso la nascita di nuovi apostoli porta alla divulgazione della sua parola per la salvezza dei suoi figli per i quali nutre un immenso amore. I nuovi apostoli della divina misericordia attraverso la loro testimonianza di vita, di penitenza e di preghiera compiono, così, opera di evangelizzazione. Anche loro, toccati dalla grazia di Dio, come i pescatori della Galilea che chiamati dal Signore non opposero resistenza e lo seguirono, costituiscono per così dire, una nuova schiera che proponendo l’insegnamento di Gesù, si inserisce all’interno della Chiesa attuando una sorta di rinnovamento. Sono, per così dire, uno strumento per la sua continua evoluzione che è possibile solo attraverso la conoscenza e la divulgazione della misericordia di Dio. In una società che disdegna il sacrificio, che considera la vita dell’uomo come qualcosa che si esaurisce con la morte, da interpretare, quindi, in ragione dell’edonismo e del divertimento a tutto campo, dove l’apparenza è l’unica ragione di essere, il Signore apre così una squarcio di speranza: chiede alla Santa polacca, infiammata dal suo amore, di attuare una sorta di riconciliazione tra la terra ed il cielo. Per l’uomo di oggi che nega l’esistenza di Dio, che vive a fior d’acqua, che non arriva mai alla profondità del suo cuore, il Signore opera attraverso la sua misericordia, ci tende la sua mano per farci riflettere, perché, come afferma Santa Faustina nei suoi diari: “Ho capito che ogni aspirazione alla perfezione ed ogni santità consiste nel fare la volontà di Dio”, perché senza di Lui non si va da nessuna parte. Il buon seminatore ha gettato i suoi semi anche all’interno della Chiesa salernitana, dove è germogliata l’associazione “Dives in Misericordia”, composta dagli aderenti che accolgono la proposta di preghiera e formazione dell’associazione: gli apostoli responsabili che seguono i propri aderenti invitandoli a confidare nello sconfinato amore misericordioso di Dio, realizzando un apostolato di testimonianza e di amicizia; gli apostoli oblati, quanti offrono attraverso l’anno associativo la vita di grazia conforme al proprio stato di vita e la preghiera liturgica quotidiana; gli apostoli consacrati che si impegnano a proclamare e a diffondere la Divina Misericordia e contribuiscono alla formazione morale e spirituale degli aderenti. Il 5 di ogni mese, poi, all’interno del Duomo di Salerno si celebra l’ora della Misericordia con l’esposizione della reliquia di santa Faustina.

 

( Anna Senatore Agire 16 novembre 2008)

 

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Salerno, in Cattedrale con Pierro la festa della Divina Misericordia

Salerno. Con duemila fiaccole domenica gli associati della Divina Misericordia hanno invaso la cattedrale di Salerno. Insieme a monsignor Gerardo Pierro hanno voluto festeggiare il movimento. Una proposta che sta creando focolai di Misericordia in molte parrocchie. <<Con voi, popolo della Misericordia, mi ritrovo nella pienezza del mio essere e del mio agire>>, così l’arcivescovo Pierro ha salutato i convenuti che hanno partecipato all’ora di adorazione e alla celebrazione Eucaristica. Si è vissuto poi un momento forte quando Pierro ha invitato a sventolare i fazzoletti color bianco e rosso e a pronunciare la dichiarazione che il Signore volle da Suor Faustina. (N.Sen.)

Tratto da “Agire” 20 aprile 2004

 

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Domenica scorsa in Cattedrale-Giornata della Divina Misericordia

Duemila fiaccole, domenica 18 aprile, seconda Domenica di Pasqua, hanno invaso la Cattedrale di Salerno. Erano gli associati della Divina Misericordia che hanno voluto solennizzare insieme a S.E. Mons. Gerardo Pierro la festa della Divina Misericordia. Un movimento guidato dal parroco Don Antonio Quaranta, assistente diocesano, che sta creando focolai di Misericordia, ormai si sono superati abbondantemente i cento, distribuiti nelle comunità parrocchiale della diocesi, in linea con la proposta del Santo Padre Giovanni Paolo II, il quale elevò suor Faustina alla gloria degli altari. La Divina Misericordia nasce dall’esperienza mistica di Santa Faustina Kowalska “Voi siete il popolo della misericordia, con voi, popolo della misericordia mi ritrovo nella pienezza del mio essere e del mio agire. Voi ed io siamo il frutto della misericordia del Signore”, così l’Arcivescovo Pierro ha salutato i convenuti che hanno partecipato all’ora di adorazione ed alla Celebrazione Eucaristica.”Vogliamo inneggiare alla misericordia che il Signore ci ha dato, ed il volto di Gesù, nella sua misericordia, ci esorta a confidare solo in Lui”, ha poi ancora aggiunto Mons. Pierro ed il suo invito a sventolare i fazzoletti color bianco e rosso ed a pronunciare la dichiarazione “Gesù confido in Te!” che il Signore volle da Suor Faustina ha creato un momento di emozione e commozione e di profonda dichiarazione di fedeltà al Signore. La cattedrale gremita fino all’inverosimile è stata veramente un focolaio della Divina Misericordia.

Tratto da Agire, 24 aprile 2004

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Nel nome della Divina Misericordia – Un filo rosso e bianco

Forse non tutti lo vedono, forse non se ne parla nei libri di arte, ma da più di un anno tra le navate del Duomo è comparso un filo rosso e bianco, che nasce dal Tabernacolo e passando tra i colonnati abbraccia le armoniche arcate del portico e su per il campanile si irradia in tutta la diocesi. E’un filo ideale, ma molto più concreto e indispensabile di quanto si possa immaginare; un filo che dà speranza; un filo che dà vita. Un filo che unisce la lontana Polonia alla nostra diocesi diffondendo un messaggio: la Divina Misericordia. “Figlia mia – è la missione che Gesù affida a S. Faustina Kowalska – parla al mondo della Mia misericordia”, e non si può rimanere sordi a un tale invito!

Così da un piccolo gruppo cresciuto nella parrocchia dei Ss. Matteo e Gregorio Magno e animato da don Antonio Quaranta, parroco della Cattedrale e responsabile diocesano per l’apostolato della Divina Misericordia, è nata un’attivissima segreteria con il compito di annunciare il desiderio che il Signore ha confidato al cuore dei suoi amici: che le anime siano “immerse nel mare” della Sua Misericordia. “Quando abbiamo iniziato – racconta Romina Rizzo una delle responsabili della segreteria diocesana dell’apostolato della Divina Misericordia – mancava nella nostra zona un centro propulsore del messaggio affidato a S. Faustina, per cui chi era sensibile a questa spiritualità era costretto a mettersi in contatto con il centro nazionale di Roma. Ci sembrava doveroso, dunque, collaborare a diffondere anche nella nostra diocesi questa promessa di tenera fedeltà scaturita dal cuore di Gesù.

Ben presto però ci siamo resi conto che la dimensione del gruppo parrocchiale limitava la diffusione del messaggio alle persone che già vivevano un cammino di fede e ci impediva di rispondere in pieno alla richiesta del Signore di raggiungere soprattutto il cuore dei non credenti “. Da questa esigenza l’originale iniziativa del “filo rosso e bianco”, grazie alla quale ormai 3000 persone della nostra diocesi, ogni giorno, si uniscono in preghiera come apostoli della Divina Misericordia. “E’un invito ad aderire a una promessa – continua la responsabile del progetto – : noi consegniamo ad ogni aderente un cartellino nominativo che è il segno dell’impegno a recitare per un anno, ogni giorno alle ore 15, la coroncina della Divina Misericordia; l’intenzione principale è la diffusione di questa devozione, ma ciascuno può aggiungere le proprie, così questo impegno né lieve né gravoso diventa un cammino ascetico e un filo spirituale, perché sappiamo che ovunque ci troviamo tutti preghiamo con questa coroncina”.

Un incontro bimestrale, un corso di formazione annuale, ritiri spirituali nei tempi forti dell’anno liturgico costituiscono le attività dei 110 responsabili – attorno ad ognuno dei quali si riunisce un gruppo di aderenti – di questo filo che è rosso e bianco come i raggi che scaturiscono dal cuore di Gesù nell’immagine dipinta da S. Faustina, “il raggio bianco – spiega il Signore alla Santa – rappresenta l’acqua che giustifica le anime, il raggio rosso il sangue che dà vita alle anime”. Organizzare incontri, incoraggiare i responsabili, redigere libretti e pubblicazioni necessarie alla formazione degli aderenti è solo una parte del lavoro della instancabile segreteria che opera nella parrocchia di S. Matteo: “Il momento più impegnativo, perché rappresenta il culmine di tutte le nostre attività, – riprende la dott.ssa Rizzo – è la festa della Divina Misericordia. Con un decreto del 2000 Giovanni Paolo II ha proclamato la II Domenica di Pasqua Domenica della Divina Misericordia,  concedendo di fedeli di lucrare in quel giorno l’indulgenza plenaria. In cattedrale, il giorno della festa, che quest’anno si celebra il 18 aprile, l’Arcivescovo presiede una celebrazione durante la quale numerosi sacerdoti si mettono a disposizione per le confessioni”. Una vera e propria festa del perdono e dell’accoglienza, una vera e propria festa di quel Dio che non sa più cosa inventarsi per farci proclamare dal profondo del cuore, come S. Faustina : “Gesù, confido in Te!”

Enza Ricciardi, Agire 2003