Testimoni della “Divina Misericordia”
Iniziative Diocesane nella ricorrenza della Festa liturgica
Si è svolta domenica 15 aprile, nella Cattedrale di Salerno la VII Festa Diocesana della Divina Misericordia organizzata dall’Associazione diocesana Dives in Misericordia. Il programma prevedeva l’Adorazione Eucaristica e succesivamente la Santa Messa, presieduta dall’Arcivescovo Mons. Gerardo Pierro. Sin dalle prime ore del pomeriggio i pellegrini hanno preso posto in modo ordinato nei vari settori. Quest’anno si sono aggiunti anche gruppi provenienti da altre diocesi. Alle ore 161a Cattedrale era già affollata ma alle ore 17 risultava occupata da più di 3000 persone che avevano trovato posto, grazie al servizio d’ordine, anche nelle navate laterali ove due maxi schermi diffondevano le immagini trasmesse dalla televisione diocesana.
Con generosità, 20 sacerdoti si sono alternati per il Sacramento della Riconciliazione e si sono resi disponibili molti accoliti, lettori e diaconi per il Servizio liturgico. A1 momento della processione d’ingresso, una forte emozione ha attraversato tutta l’assemblea nel vedere apparire l’Arcivescovo che stringeva nella mano il pastorale ornato da un foulard. dell’Associazione Dives in Misericordia.
Dopo il saluto del Presidente – il quale ha riproposto brevemente, attraverso citazioni delle omelie dell’Arcivescovo, la storia della diffusione del culto della Divina Misericordia nella diocesi -, l’assistente diocesano, don Antonio Quaranta, ha presentato il libro che l’Associazione ha voluto realizzare in occasione del cinquantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale dell’Arcivescovo.
Si tratta di una pubblicazione nella quale sono raccolte tutte le omelie dell’Arcivescovo e tutte le relazioni ai Corsi di Formazione realizzati dai sacerdoti del presbiterio salernitano in questi anni di diffusione del Culto della Divina Misericordia. La Prefazione è stata preparata dal Card. Dario Castrillón Hoyos, Presidente della Commissione Ecclesia Dei e Prefetto emerito della Congregazione del Clero.
L’Arcivescovo nella sua omelia ha parlato dell’amorevolezza di Gesù attraverso tre icone: «la figlia di Giairo, la vedova di Naim e Lazzaro». Egli ci ha ricordato che «Gesù si china sulle miserie dell’uomo perché il Suo cuore è pieno di amorevolezza (…) anche oggi egli si china sulle nostre miserie e aggiunge le Sue lacrime alle lacrime degli uomini e si fa carico delle nostre sofferenze sino al dono di Sé per noi (…) e fa di noi “uomini della Misericordia” e “domini della Speranza”». Un lungo e fragoroso applauso ha sigillato la conclusione della sua omelia.
Questa grande e corale partecipazione è stata resa possibile grazie al lavoro svolto dall’Associazione Dives in Misericordia che desidera essere strumento di rinnovamento spirituale e di comunione ecclesiale attraverso l’annuncio e la testimonianza della Misericordia di Dio. Essa utilizza tre strumenti: 1. La preghiera. Oggi sono migliaia gli aderenti che invocano quotidianamente la Misericordia; 2. Il presbiterio. Tutte le attività di formazione sono realizzate con il clero diocesano per sensibilizzare e valorizzare, amalgamando armoniosamente, sacerdoti e fedeli; 3. La Festa della Divina Misericordia. Essa è interpretata come un’opportunità, donataci dal Signore Gesù e istituzionalizzata da Giovanni Paolo II, di vivere, fedeli e presbiteri, insieme con il proprio Arcivescovo un piccolo giubileo diocesano.
Quindi l’Associazione Dives in Misericordia propone il culto della Divina Misericordia nelle forme che Gesù ha rivelato a Santa Faustina Kowalska e attraverso un più perfetto impegno a vivere santamente il proprio stato di vita con una formazione cristiana che invochi, annunci e testimoni, una totale fiducia in Dio e una generosa misericordia verso il prossimo.
È questo un modello di santità semplice ed affascinante che unisce armoniosamente la contemplazione con l’azione della quotidianità. Nello spazio e nel tempo del «proprio stato di vita» si manifesta la volontà di Dio che il vero Apostolo realizza nell’umile e fiduciosa obbedienza e che riconosce, con ineludibile chiarezza, nella Chiesa attraverso la voce dei suoi Pastori.
Tutti gli associati offrono il loro rinnovato impegno di vita cristiana per le finalità associative: 1. sostenere il proprio Vescovo; 2. impetrare nuove vocazioni; 3. edificare la propria Chiesa locale come «casa e scuola di comunione».
Mons. Claudio Raimondo
(da “L’Osservatore Romano ” del 27 aprile 2007)
La Divina Misericordia unisce i cuori e le anime
Domenica 23 Aprile, seconda di Pasqua, nella Cattedrale di Salerno è stata celebrata la VI Festa della Divina Misericordia. Alla celebrazione, presieduta dall’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, Mons. Gerardo Pierro, ha partecipato una moltitudine di fedeli che, proveniente dalle diverse parrocchie dell’Arcidiocesi, ha stipato il Duomo in tutti gli spazi disponibili.
Difficile descrivere lo spettacolo offerto da questa folla variopinta di pellegrini che si è tratta intorno al suo pastore per celebrare le meraviglie della Divina Misericordia .
Sono trascorsi appena sei anni da quando il sevo di Dio Giovanni Paolo II ha stabilito che nella seconda Domenica di Pasqua si celebri la Divina Misericordia , eppure l’accoglienza che il popolo di Dio che è in Salerno-Campagna-Acerno ha riservato a tale manifestazione sta a dimostrare quanto essa fosse radicata ed attesa da tutti.
Ma come si è giunti a tale risultato? Certamente la risposta a tale quesito la si può trovare nella preparazione remota messa in atto attraverso l’iniziativa del “Filo rosso e bianco” della Divina Misericordia portata avanti dalla Segreteria diocesana, con la collaborazione di 120 Apostoli Responsabili e di circa 4.000 aderenti.
Inoltre di grande aiuto è stata anche la diffusione di una pubblicazione trimestrale <<Divina Misericordia>>, che raggiunge più di 5.060 devoti attraverso la spedizione in abbonamento postale.
La preparazione prossima è avvenuta attraverso un corso annuale per gli aderenti all’Associazione che si è svolto in 4 incontri ed affidato a sacerdoti della diocesi campana.
Fino ad oggi già 18 i confratelli coinvolti. Da quest’anno si è deciso di arricchire la formazione di questi fratelli e sorelle, che partecipano con notevole entusiasmo, con una testimonianza della Divina Misericordia attraverso la vita dei santi.
Il quinto corso di quest’anno ha avuto come relatori P. Eusebio Notte O.F.M. Capp. , confratello discepolo di san Pio da Pietralcina, che è intervenuto su <<Padre Pio amministratore della Divina Misericordia >>; D. Vito Granozio, parroco, che ha parlato della Misericordia e la parrocchia; P. Francesco De Crescenzo C.S.S., che fatto riflettere su: Il cuore della misericordia nella chiesa domestica; P. Mario Sangiovanni Sdb, che ha attirato l’attenzione su la Misericordia e conversione.
Al termine di ogni corso è prevista una pubblicazione che raccoglie i vari interventi.
La giornata è stata preparata con la sistemazione di oltre 2.000 posti a sedere, per una stima fatta attraverso il previsto arrivo di ben 20 pullman dall’intero territorio dell’Arcidiocesi.
Alle ore 16 si è svolta l’adorazione Eucaristica e alle ore 17 la concelebrazione presieduta dall’Arcivescovo Pierro, alla quale hanno partecipato circa 2500 persone.
Per permettere a tutti di seguire la celebrazione sono stati approntati due maxischermi, posti nelle navate laterali per la visibilità. Le immagini sono state riprese dall’emittente diocesana <<Tds>> e trasmesse in diretta con modalità di retroproiezione. Il servizio d’ordine, svolto da volontari, ha garantito il buon svolgimento della celebrazione.
18 sacerdoti si sono generosamente impegnati dalle ore 15.30 per garantire ai fedeli accorsi di poter accedere al sacramento della Riconciliazione.
La celebrazione diocesana della Festa della Divina Misericordia è stata fatta per manifestare, attraverso la partecipazione di fedeli e presbiteri attorno al proprio pastore, quella comunione profonda che la scrittura definisce un cuore solo e un’anima sola.
Nella sua omelia l’Arcivescovo Pierro ha evidenziato come la Misericordia del Padre si sia manifestata attraverso il sacrificio del Figlio suo, che Maria è la Madre della Misericordia e che ogni fedele è destinatario della Divina Misericordia.
Nel corso della benedizione finale si è toccato un momento di particolare intensità perché il Presule, commosso dall’abbraccio affettuoso dei tanti fedeli accorsi, ha rinnovato ogni benedizione a questo Apostolato ricordando che nel suo stemma arcivescovile è presente la scritta: Dives in Misericordia
Mons. Claudio Raimondo
(Da “L’Osservatore romano” del 30 aprile 2006)
**********
Le comunità diocesane raccolte in preghiera
Domenica, 3 aprile, ottava di Pasqua nell’Arcidiocesi di Salerno – Campagna – Acerno è stata celebrata, con il cuore affranto, la Festa della Divina Misericordia. Centro della celebrazione è stata la cattedrale di Salerno dove, a partire dal primo pomeriggio, una folla di fedeli si è radunata per partecipare, prima, all’adorazione eucaristica poi alla S. Messa presieduta dall’Arcivescovo metropolita, Mons. Gerardo Pierro, e concelebrata da un folto gruppo di sacerdoti che hanno accompagnato i fedeli delle loro parrocchie. La cattedrale, pur capiente, era gremita, non solo nelle tre navate, ma anche nella cripta, tanto che, per partecipare tutti con devozione e raccoglimento alle varie fasi della liturgia, il parroco don Antonio Quaranta, responsabile diocesano dell’Associazione Dives in Misericordia, ha predisposto, nei punti strategici, dei maxi-schermi. La celebrazione è stata caratterizzata da un velo di mestizia, del resto prevedibile, perché ogni partecipante, ad iniziare dall’Arcivescovo, portava nel cuore e nella mente, la grande nostalgia di non poter più vedere né sentire Colui che aveva voluto questa Festa nell’Ottava di Pasqua : il <<grande>> Papa Giovanni Paolo II che il Signore ha chiamato a sé nella sera di sabato 2 aprile. Nell’introdurre la Celebrazione Eucaristica il Presule ha fatto vibrare di commozione l’assemblea quando ha invitato tutti a pregare il Pontefice defunto unendo le proprie lacrime a quelle del mondo intero.
Nella sua omelia Mons. Pierro, riportando, all’inizio, le parole che il Santo Padre pronunziò in Piazza S. Pietro il 22 ottobre 1978: <<Non abbiate paura, aprite, anzi spalancate le porte a Cristo>>, in cui si può ravvisare un presagio di profezia, ha tracciato un commosso ricordo del Papa defunto che il Signore ha voluto chiamare a sé nel giorno caro alla Vergine Santa e alla vigilia della Festa della Divina Misericordia. <<Se qualcuno ha detto che la bellezza salverà il mondo, è ancora più vero che a salvare il mondo è la Divina Misericordia>>. <<Il mondo è in lutto, ha proseguito il Vescovo Pierro, perché ha perduto il Padre dell’umanità. Salerno aggiunge le sue lacrime alle lacrime del mondo>>. Se ogni angolo della terra ha potuto godere della presenza di questo Pastore, zelante e infaticabile, anche Salerno ha due date memorabili da ricordare e da consegnare alle future generazioni: il 26 maggio 1985 e il 4 settembre 1999. Il 26 maggio ’85 il Papa fu a Salerno in occasione del IX centenario della morte di un altro grande Pontefice s. Gregorio VII, sepolto nella cattedrale di Salerno che custodisce anche le reliquie di S. Matteo Apostolo ed Evangelista. In quell’occasione Giovanni Paolo II rievocò, in modo appassionato la figura di Matteo, autore del Vangelo nel quale viene esplicitamente dichiarato il primato pietrino, e volle inginocchiarsi a pregare sulla sua tomba. In tale circostanza tutta la città si strinse intorno al Pontefice facendo sentire il suo calore, il suo affetto e la sua devozione. Il 4 settembre 1999 Giovanni Paolo II, fu a Salerno, e precisamente in località di Pontecagnano – Faiano per inaugurare e benedire il nuovo Seminario metropolitano, a lui dedicato, e la Casa del clero <<S. Matteo>>, in quella occasione il Sommo Pontefice indicò ai seminaristi i tre amori che li dovevano caratterizzare: amore verso Cristo, amore verso la Chiesa, amore verso l’umanità, avendo la Vergine Santa come Madre, per essere gli evangelizzatori del terzo millennio. La Diocesi ha voluto ringraziare il Santo Padre in due distinti pellegrinaggi l’uno il 24 maggio 2000, nel corso dell’Anno Santo, l’altro il 14 maggio 2003 in occasione del XXV anniversario dell’elezione al Soglio Pontificio. In tutte e due le circostanze il Santo Padre ebbe parole di accoglienza e di benevolenza da cui traspariva che il ricordo della sua venuta tra noi era ancora vivo e ricco di affetto.
Certamente i suoi insegnamenti rimarranno impressi nella nostra mente e nei nostri cuori, soprattutto quelli in difesa della vita, fin dal suo concepimento, e quelli in difesa della pace.
Concludendo la sua omelia l’Arcivescovo ha voluto sottolineare che il pontificato di Papa Wojtyla è stato il pontificato della Misericordia, anche per questo egli ha tanto amato Suor Faustina, sua compatriota, che ha ricevuto dal Signore il compito e il dono di ricordare al mondo l’infinita misericordia del Suo Cuore.
Momento particolarmente toccante è stato quello della celebrazione, quando Mons. Pierro ha invitato tutti i presenti ad agitare i foulards, bianchi e rossi, per salutare il Sommo Pontefice e ribadire l’eterno amore della Chiesa di Salerno per lui.
Tratto da “L’Osservatore Romano” 6 aprile 2005
***************
La terza Festa diocesana della Divina Misericordia
Domenica 27 aprile si è svolta, nella Cattedrale Primaziale di Salerno, la III Festa diocesana della Divina Misericordia.
La comunità dell’Arcidiocesi di Salerno – Campagna – Acerno ha voluto così pregare e riflettere sulle rivelazioni che Nostro Signore Gesù Cristo ha fatto a santa Faustina Kowalska, dalle quali è scaturita la volontà di Giovanni Paolo II di celebrare la Festa della Divina Misericordia ogni anno nella II Domenica di Pasqua. Fu proprio il Papa ad annunciare questa decisione in occasione della canonizzazione della religiosa polacca, celebrata domenica 30 aprile del Grande Giubileo dell’Anno 2000.
Alle ore 16, è stato esposto il Santissimo Sacramento; numerosi sacerdoti si sono alternati perché i fedeli potessero accostarsi al Sacramento della Riconciliazione, al fine di lucrare l’indulgenza plenaria, concessa dal Santo Padre.
Alle ore 17, l’Arcivescovo Gerardo Pierro ha impartito la benedizione eucaristica e ha presieduto il solenne Pontificale. La Santa Messa è stata trasmessa dalla emittente televisiva diocesana. All’altare maggiore era stata posta un’immagine di Gesù Misericordioso, alta 2.50 metri.
La chiesa era gremita di fedeli. Per consentire a tutti di seguire la celebrazione è stato sistemato un maxischermo con retroproiezione della zona-presbiterio e dell’altare.
In Cattedrale vi erano almeno 1300 persone, provenienti dalla città e dalla provincia. Questa grande assemblea si è stretta con entusiasmo al Pastore, ascoltando con partecipe attenzione la sua vibrante omelia e tributandogli al termine della celebrazione un applauso caloroso.
La solenne Celebrazione è stata preparata dalla segreteria dell’Apostolato della Divina Misericordia, diretta dall’assistente spirituale diocesano Don Antonio Quaranta, parroco della Cattedrale, che ha inteso interpretare la Festa come un evento importante della vita diocesana, da celebrare con il Pastore.
La segreteria diocesana, per attuare l’obiettivo di diffondere la devozione alla Divina Misericordia ed i suoi contenuti, e di costruire un tessuto di preghiera diocesano, ha dato vita all’iniziativa del <<Filo rosso e bianco della Divina Misericordia>>: la promessa di recitare la coroncinadellaDivina Misericordia alle ore 15, rinnovabile ogni anno.
Oggi, in Diocesi, sono circa 2000 i fedeli che aderiscono a questa significativa iniziativa.
Già da due anni, la Festa è preceduta da un corso di formazione di quattro incontri, realizzato con l’aiuto dei sacerdoti invitati a tenere le relazioni; per entrambi i corsi e per l’iniziativa del <<Filo rosso e bianco>>, sono state edite delle pubblicazioni che aiutano i fedeli a riflettere e ad approfondire il messaggio spirituale della Divina Misericordia
Mons. Claudio Raimondo
(Da “L’Osservatore Romano” del 2-3 maggio 2003)