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GMG 2013

Papa Francesco alla Gmg di Rio: non ho oro né argento, porto Cristo

Il primo giorno di Papa Francesco a Rio de Janeiro è stato contrassegnato dall’entusiasmo travolgente del popolo brasiliano, che ha accolto con grande affetto e calore il Successore di Pietro. Il Pontefice è giunto nella città carioca per il suo primo viaggio internazionale in occasione della 28.ma Giornata mondiale della gioventù. Il servizio del nostro inviato a Rio de Janeiro, Roberto Piermarini:

Il Papa ha voluto dare subito la sua impronta a questo viaggio abbracciando il popolo brasiliano con la jeep scoperta che tra due ali di folla festante, ha attraversato le strade di Rio, dalla cattedrale fino al Palazzo Guanabara dove ha incontrato la presidente Rousseff che è stata la prima ad accoglierlo sotto la scaletta dell’aereo insieme all’arcivescovo di Rio mons. Tempesta. Significativa anche l’utilitaria bianca “in pieno stile Bergoglio”, con cui il Papa ha lasciato l’aeroporto, tanto da disorientare la gente lungo il tragitto che lo ‘cercava’ sulle più eleganti auto del seguito. E la sicurezza ha avuto il suo ben da farsi per allontanare i giovani che per salutarlo si sono accalcati con troppa foga intorno all’auto papale che in alcuni momenti è rimasta congestionata nel traffico di Rio. Ed è al popolo brasiliano che il Papa ha dedicato il suo primo discorso a Rio.

Aprendi que para ter acesso ao Povo Brasileiro, é preciso ingressar pelo portal do seu imenso coração…

“Ho imparato che, per avere accesso al popolo brasiliano, bisogna entrare dal portale del suo immenso cuore; mi sia quindi permesso in questo momento di bussare delicatamente a questa porta per trascorrere questa settimana con voi. Io non ho né oro né argento, ma porto ciò che di più prezioso mi è stato dato: Gesù Cristo!”.

Il Papa ha quindi reso grazie alla benevolenza divina che gli ha dato la possibilità di ritornare nella sua amata America Latina. Per la Gmg ha detto il Pontefice “sono venuto a incontrare giovani arrivati da ogni parte del mondo, attratti dalle braccia aperte del Cristo Redentore, giovani che parlano lingue differenti, portatori di culture variegate e che trovano una verità limpida e un amore autentico che li uniscono al di là di ogni diversità. Ed è un’energia potente – ha osservato – che si sprigiona quando i giovani sono conquistati dall’esperienza con Cristo”.

A juventude é a janela pela qual o futuro entra no mundo e, por isso, nos impõe grandes desafios.

“La gioventù è la finestra attraverso la quale il futuro entra nel mondo e quindi ci impone grandi sfide. La nostra generazione – ha detto – si rivelerà all’altezza della promessa che c’è in ogni giovane, quando saprà offrirgli spazio; dargli solide fondamenta su cui possa costruire la vita; garantirgli la sicurezza e l’educazione; trasmettergli valori duraturi per cui vale la pena vivere”.

Il pensiero è andato alle aspettative dei tanti giovani che nelle scorse settimane hanno manifestato in tutto il Brasile per chiedere un futuro migliore. Nel suo discorso Dilma Rousseff ha affermato che le manifestazioni sono state un atto democratico ed una opportunità per rinnovare la speranza in un mondo migliore. La Presidente riferendosi al Papa ha affermato che “sappiamo che abbiamo davanti a noi un leader religioso sensibile ai desideri di giustizia sociale dei nostri popoli” ed ha rinnovato la lotta alla povertà soprattutto in Africa. Oggi per il Pontefice sarà una giornata di riposo nella residenza di Sumarè, per smaltire il fuso orario e le 10 ore di volo prima di affrontare gli impegni ufficiali della Gmg, ma da quanto visto in queste prime ore a Rio, con Papa Francesco tutto è possibile.

 

Gmg: a Copacabana un milione di giovani abbracciano Papa Francesco

Oltre un milione di sorrisi, un milione di sorrisi e lacrime, un milione di benvenuto al Papa, in un’apoteosi che ha stretto in un affettuoso abbraccio i giovani e Papa Francesco. Questo il clima di ieri sera sulla spiaggia di Copacabana, a Rio de Janeiro, nella cerimonia di accoglienza di Papa Francesco dei giovani di tutto il mondo giunti nella Giornata Mondiale della Gioventù. Ai ragazzi di il Santo Padre ha detto: “La fede è rivoluzionaria”. Il servizio diSalvatore Sabatino:

Una notte illuminata dalla gioia. Copacabana esplode quando arriva Papa Francesco. Lungo i tre chilometri di Avenida Atlantica, il lungo, affettuoso abbraccio del mondo; dei giovani venuti dai 5 continenti.
”Voi dimostrate che la fede e’ piu’ forte del freddo e della pioggia”. Vedo in voi “la bellezza del volto giovane di Cristo e il mio cuore si riempie di gioia!

Ricorda, poi, la prima Giornata Mondiale della Gioventù a livello internazionale, celebrata nel 1987 in Argentina, nella sua città di Buenos Aires. Ricorda, poi, il tragico incidente nella Guyana francese in cui ha perso la vita la giovane Sophie Morinière, e altri giovani sono stati feriti. Chiede un minuto di silenzio.

Quest’anno – prosegue papa Francesco – la Giornata ritorna, per la seconda volta, in America Latina. E voi, giovani, avete risposto in tanti all’invito del Papa Benedetto XVI, che vi ha convocato per celebrarla.

Lo ringraziamo con tutto il cuore!

Un lungo applauso e Papa Francesco rivela di aver chiesto a Benedetto XVI di accompagnarlo con la preghiera a Rio e il Papa emerito ha accolto con gioia questa richiesta e ora è davanti alla tv per seguire questo evento . Poi il saluto al milione di giovani davanti a sé.

Questa settimana Rio diventa il centro della Chiesa, il suo cuore vivo e giovane, perché voi avete risposto con generosità e coraggio all’invito che Gesù vi ha fatto di rimanere con Lui, di essere suoi amici Fratelli e amici, benvenuti alla XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù, in questa meravigliosa città di Rio de Janeiro!

Dopo la performace artistica cinque giovani in rappresentanza di tutti i continenti hanno salutato il Papa. Poi il Pontefice ha tenuto il suo discorso partendo dal brano del Vangelo che parla della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor.

Se da una parte, è Gesù che ci accoglie, dall’altra anche noi dobbiamo accoglierlo metterci in ascolto della sua parola – sottolinea – perché è proprio accogliendo Gesù Cristo, Parola incarnata, che lo Spirito Santo ci trasforma, illumina il cammino del futuro, e fa crescere in noi le ali della speranza

Il Papa chiede: Ma che cosa possiamo fare?

Metti fede, metti speranza, metti amore! Tutto insieme: Metti fede, metti speranza, metti amore!

Francesco chiede, quindi : “in chi riponiamo la nostra fiducia? In noi stessi, nelle cose, o in Gesù?”.

Noi tutti siamo tentati molte volte di essere il centro dell’universo di credere che siamo solo noi a costruire la nostra vita o che essa sia resa felice dal possedere, dai soldi, dal potere. Ma tutti sappiamo che non è così! Certo l’avere, il denaro, il potere possono dare un momento di ebbrezza, l’illusione di essere felici, ma, alla fine, sono essi che ci possiedono e ci spingono ad avere sempre di più, a non essere mai sazi.

Il Pontefice ha poi lanciato un appello: “Metti Cristo” nella tua vita, riponi in Lui la tua fiducia e non sarai mai deluso!

La fede compie nella nostra vita una rivoluzione che potremmo chiamare copernicana, ci toglie dal centro e lo ridona a Dio; la fede ci immerge nel suo amore che ci dà sicurezza, forza e speranza .

Lasciatevi trovare da Gesù! Lasciatevi amare da Gesù! E’ un amico che non tradisce”.Il Papa ha concluso:

E’ bello per noi stare qui, mettete Cristo nella nostra vita, mettete la fede, la speranza, l’amore che Lui ci dona.

Testo proveniente dalla pagina
del sito Radio Vaticana